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Precisione, tolleranze, 0.1 dB e Co.

L’uomo delle caverne traeva i suoi utensili e gli oggetti di uso comune dalla pietra. Scheggiandola e poi impiegandola a dovere.
La precisione che poteva raggiungere non era poi così piccola. Io direi comunemente per oggetti grandi (la clava…) dell’ordine del cm, ma su certi oggetti piccoli anche del millimetro, probabilmente.
Gli antichi Greci e successivamente i Romani, ma anche i Cinesi ed altri, mi risulta che fossero in grado di produrre oggetti in pietra (anche marmo, ad esempio) e in metallo (anche oro, sempre ad esempio) con una precisione molto elevata.
Arrivati al ’700 troviamo addirittura degli orologiai in grado di costruire orologi che avevano uno spessore inferiore a quello delle monete dell’epoca. E parlo di quelle piccole.
Potete immaginare facilmente le dimensioni di perni ed ingranaggi…
Tutto ciò è andato di pari passo con l’evoluzione tecnologica che ha accompagnato da sempre quella della civiltà. Altro che filosofia e religioni…
E, cosa ha consentito lo sviluppo delle tecniche atte a produrre le materie plastiche o degli oli lubrificanti, o la costruzione di motori per auto in grado di durare diverse centinaia di migliaia di km invece di decine…?
L’avere imparato a non agire più solo su pezzi di materia costituiti da macro-aggregazioni molecolari, bensì proprio sulle singole molecole. Alterandole e costruendone anche di quelle del tutto nuove. Ad hoc.
E già sapendo operare a livello molecolare su dimensioni sempre più piccole siamo arrivati a costruire computer molto efficienti, ad esempio. Come pure i display LCD…
Ma gli ultimi sviluppi che ci stanno portando ad immagazzinare centinaia di Gigabyte di informazione in spazi minimi, come pure ad avere le macchine fotografiche digitali che tutti conoscete. Ma anche buona parte di tutto il resto, è legato allo sviluppo delle nanotecnologie.
Praticamente siamo diventati capaci di agire sui singoli atomi…!
E la corsa al sempre più piccolo e conseguenti sempre minori tolleranze e sempre maggiore precisione non è certo finita né finirà molto presto… Anzi, probabilmente non finirà mai…
Proviamo allora a mettere in relazione, sia pure in modo assai grossolano, alcune delle cose che, anche qui, conosciamo meglio.

A) Ad esempio, quando io consiglio di non superare una deviazione dei parametri principali dei componenti di un crossover di + 5% rispetto ai valori nominali, sto parlando di una variazione da 1 a 1,05 o da 1 a 0,95 ovvero +0,4 dB… Vi pare troppo poco…? A me come tolleranza decisamente pare invece un po’ troppo. E infatti la si può utilizzare solo per circuiti che lo consentano. Per quello delle NPS-1000 no, ad esempio.
In termini di lunghezza quanto sarebbe?
Ad esempio invece di 1 metro (100 cm) potremmo accettare 105 cm o 95… E’ tanto, vero?

B) Vediamo ora, quanto siamo disposti ad accettare come “errore” di marcia di un orologio.
In un’ora ci sono 60 x 60 = 3.600 secondi e che quindi in un giorno ce ne sono 3.600 x 24 = 86.400.
Un orologio che sbaglia di 3 secondi al giorno ha quindi un errore del 3/86.400 x 100 % = 0,0035% equivalenti a +0,0003 dB.
Poco?
Che dire allora della pendola che ho appena auto-costruito, che (ove ben tarata, da me) promette un errore massimo contenuto entro + 1 s/mese, equivalente a 1 secondo ogni 86.400 x 30 = 2.592.000 secondi….?
Trattasi di meno dello 0,00004% equivalente a circa 0,000003 dB (ovvero 0,4 millesimi di millimetro ogni metro)…
Vi sembra ancora così tanto quello che io vorrei poter chiedere ai nostri impianti hi-fi, cioè il mio +0,1 dB equivalenti ad una variazione dell’1% cioé come sbagliare 1 cm su un metro…?
Da notare che quando un ampli distorce lo 0,025% come il Pioneer SA 8500 stiamo parlando di 0,002 dB, (ovvero 2,5 decimi di millimetro ogni metro) . Ancora molti, ma molti di più, degli 0,000003 dB garantiti dalla mia pendola meccanica …

S.e.o.