Stamane ho finalmente verificato che quello che avevo scritto da tempo qui sopra, basandomi esclusivamente su ragionamenti teorici, era giusto.
Con un buon oscilloscopio a doppia traccia ed un woofer a doppia bobina RCF L10S102, si rileva che:
- Il segnale in uscita dalla seconda bobina (scollegata ed aperta) è in fase con quello entrante sulla prima bobina.
- Bloccando il cono il segnale motore sulla prima bobina rimane inalterato, mentre quello sulla seconda bobina si annulla a zero.
La misura della risposta in frequenza in campo vicino (cioè l’andamento della pressione acustica, proporzionale all’accelerazione del cono) e della risposta del segnale in uscita dalla seconda bobina confermano che quest’ultimo è proporzionale alla velocità del cono.
Moltiplicandolo per jω, ovvero derivandolo una volta rispetto alla frequenza o, che è lo stesso, filtrandolo passa alto a 12 dB/ottava (con gli strumenti di post-processing della Clio) e rendendolo quindi proporzionale all’accelerazione, l’andamento diventa uguale a quello della pressione rilevata davanti all’altoparlante con il microfono.
La corrispondenza, con questo altoparlante, fra il modello teorico e il sistema reale è buona dai 20 ai 60 Hz… Questa sarebbe quindi la banda sulla quale sarebbe possibile usare nel GR TMA-1 il sistema “servo” previsto sulla controreazione. Le stesse misure vanno in ogni caso ripetute con i woofer Ciare prescelti.
Nel grafico il segnale rosso è la risposta del woofer misurata in campo vicino con il microfono, quello verde è quella del segnale in uscita dalla seconda bobina e quello blu è lo stesso dopo averlo derivato una volta, rendendolo proporzionale all’accelerazione e quindi anche alla pressione acustica generata, in modo che sia possibile utilizzarlo come segnale di controreazione.