A partire dalla presentazione da parte delle riviste specializzate italiane e dalla distribuzione in Italia dei primi diffusori della serie 7 (le 7/05 DSR)
e proseguendo con le numerose prove delle 7/06 DSR. Per finire con l’ormai famoso Consumer Electronics Show di gennaio 1983, a Las Vegas, dove Doug Sax (fondatore degli Sheffield Labs), nella saletta della ESB USA, esclamò:”…Questa è la voce di Amanda!… E questo è il mio pianoforte… Eccolo lì, davanti a me!…” la ESB cominciò a raccogliere attestati di stima che sono sempre stati in grado di porre in secondo piano qualsiasi critica. E per me iniziò una storia che non accenna a finire.
L’interesse per la Serie 7 ESB, divenuta nel frattempo oggetto di collezionismo, è tutt’ora molto alto e ricevo spesso lettere di appassionati che non sanno come comportarsi per effettuare le necessarie riparazioni ai loro diffusori ESB d’epoca.
Ho deciso perciò di cominciare con questa pagina a fornire alcune informazioni utili per poter tentare di intervenire in modo tecnicamente corretto.
Quelli Pre-Giussani:
La ESB nacque negli anni ’70 grazie all’impegno profuso dal Sig. Vincenzo Biasella.
Il progettista che trovai io in ESB quando vi giunsi proveniente da Suono e Stereoplay a giugno del 1979, era l’Ing. Ferrer. Mentre chi già svolgeva un importante ruolo di raccordo fra l’ufficio tecnico e la produzione e divenne rapidamente il mio braccio destro nello sviluppo di tutti i nuovi prodotti era il Sig. Pescosolido.
Gli altoparlanti impiegati dalla ESB per la serie L e per la prima LD (la L con il Display a led…) erano tutti prodotti dalla Ciare di Senigallia, ed erano disponibili per chiunque a catalogo e nei negozi di tutta Italia.
Prima del 1979 i miei contatti con Vincenzo Biasella erano stati numerosi. La ESB acquistava moltissima pubblicità sulle riviste per le quali io lavoravo e quindi le occasioni per incontrarci non mancavano. Fra l’altro, ricordo benissimo la volta che Biasella (eravamo in Via Flaminia a Roma, fuori della sede ESB di allora), che vedeva praticamente tutti i costruttori del mondo disporre gli altoparlanti sui pannelli delle loro casse in modo abbastanza fantasioso, mi chiese a bruciapelo quale avrebbe dovuto essere secondo me la disposizione ottimale della coppia midrange-tweeter. Io, un po’ condizionato da considerazioni legate alla modalità di esecuzione delle prove tecniche, oltreché da considerazioni abbastanza banali, risposi che un allineamento verticale asimmetrico rispetto alla larghezza del pannello e con i centri acustici più vicini possibile avrebbe povuto senza dubbio contribuire ad ottenere una migliore risposta in frequenza sull’asse e una dispersione ottimale. Lui mi incalzò chiedendo se il fatto di porre le cupole di midrange e tweeter molto vicine avrebbe potuto causare problemi (interferenze, riflessioni…), ed io risposi che non mi risultava.
Biasella fece tagliar via una fetta dalle flangie tonde del midrange da 2″ e del tweeter da 1″ che stava impiegando e li avvicinò il più possibile.
Era nata la famosissima UMA (Unità Medio Alti) ESB.
Di lì a breve venne realizzato un “ferro-trancia” adatto e da quel momento tutti i tre vie ESB che impiegavano il midrange a cupola sarebbero stati dotati esclusivamente della UMA ad 8 ben riconoscibile anche sul pannello delle 7/06 e che contraddistingue tutt’ora l’immagine ESB.
Mi pare di ricordare che già a questo punto l’Ing. Ferrer impiegasse per alcuni modelli degli altoparlanti prodotti sempre dalla Ciare, ma in esclusiva e mai posti a catalogo.
Quelli Giussani-Time:
Al mio arrivo in ESB a giugno 1979, la prima cosa che mi venne chiesta fu di rinnovare la serie LD, che era composta da parecchi modelli sia a due vie (25LD) che a tre vie (40LD, 70LD, 80LD, 100LD).
Decidemmo subito che i nuovi modelli avrebbero dovuto mantenere le stesse dimensioni e la stessa struttura di base dei precedenti, mentre i display che indicavano il livello del segnale in ingresso alle casse avrebbero potuto essere eliminati.
Io proposi di mantenere comunque un pannellino di alluminio sul quale montare un fusibile di protezione per ciascun altoparlante e un led che si accendesse quando il fusibile bruciava (cosa mantenuta poi anche sulla prima Serie 7). Alcune casse mantennero anche dei controlli di livello, sia pure di tipo nuovo.
Le sigle divennero 25LD, 45LD, 75LD, 80LD, 100 LD (mi pare). E Vincenzo Biasella mi chiese di tentare di mantenere una sensibilità elevata e di tenere come riferimento per il loro suono sia la serie precedente che i migliori diffusori presenti in quel momento sul mercato italiano e mondiale.
Io, quali riferimenti “esterni” scelsi le Acoustic Research 10 Pigreco, le Audiolab Delta Tre (che impiegavano altoparlanti esclusivi prodotti dalla RCF), le Yamaha NS1000 (quelle con mid e tweeter in berillio) ed altre che non ricordo fra cui modelli delle marche B&W, Kef e Heco…
Il grande cambiamento che introdussi con la nuova serie LD fu però un altro:
la ESB non avrebbe più impiegato nessun altoparlante Ciare standard.
Il woofer che mettemmo a punto insieme alla Ciare per la 100 LD New Generation era un 12″ che nella sua ultima evoluzione andò ad equipaggiare anche le 7/05 e 7/06.
I parametri di Thiele/Small qui accanto.
Ma anche i 20 e 25 cm, come pure i tweeter e i mid a cono di tutte le serie, dal 1979 in poi, furono sempre sviluppati appositamente per i modelli che dovevano andare ad equipaggiare e non sono mai esistiti altoparlanti Ciare venduti sul mercato uguali a quelli impiegati dalla ESB per i propri diffusori.
Gli altoparlanti ESB a cono, in generale, avevano una impedenza più bassa e una massa maggiore, ma anche altre differenze volte ad incrementare la già notevolissima affidabilità che ha sempre contraddistinto la produzione Ciare, oltre che l’ottenimento di caratteristiche tecniche di ogni tipo specificamente mirate al progetto che si stava mettendo a punto.
L’unico componente che non fu mai modificato è il famoso midrange Ciare da 2″ con magnete in Alnico V, tornato da non molto in produzione e a catalogo.
Per alcune serie “economiche” vennero impiegati per qualche tempo (per motivi di costo) anche tweeter Vifa, woofer, midrange e tweeter Audax e woofer Irel. Alcuni costruiti su specifiche e altri da catalogo.
Quanto alla serie 7, alcuni altoparlanti erano derivati senza varianti dalla serie LD New Generation, mentre altri furono sviluppati ad hoc, come ad esempio il midrange-basso da 8″ di 7/05, 7/06 e 7/03. Il mid-basso da 160mm delle 7/07. Il woofer delle grandi era lo stesso delle 100 LD, il 250 era quello delle 75LD, l’unità medio-alti con il midrange da 2″ era la stessa delle 100LD e delle 80 LD, l’UMA con il midrange più piccolo era la stessa delle 45LD e 75LD e il mid non era quello precedente da 38mm bensì da 43mm. Il woofer delle 7/03 era invece un componente completamente nuovo, ottenuto facendo scendere a 4 ohm l’impedenza dell’ottimo altoparlante da Ciare da 18″ nato per applicazioni musicali e appesantendolo non poco.
Il tweeter cui giungemmo alla fine e che non ricordo se fosse già impiegato sulle primissime serie delle LD NG era con membrana in seta trattata e ferrofluido. Capace di una risposta più lineare ed estesa del precedente della prima serie LD come pure di una potenza sopportabile e di uno smorzamento (a tutto vantaggio di un miglior interfacciamento con il filtro) maggiori.
Quelli Post-Giussani:
Di questi non posso dire praticamente nulla.
Alla fine del 1984 passai a lavorare a tempo pieno ad Audio Review, che avevo contribuito a far nascere e crescere fin dal 1981.
Certamente i componenti dei modelli della serie 7 già esistenti, quando io li lasciai, non furono cambiati, mentre non so nulla di quelli delle 7/08 a quattro vie (le mie erano a tre) come pure di tutte le altre casse delle serie che non siano le LD-NG, 7-DSR, DCM, CS, QL, Harmony, FX.
Aggiungo:
La Ciare, da me interpellata, dichiara di non avere mai commercializzato o posto a catalogo gli altoparlanti sviluppati per la ESB. Qualche componente attualmente a catalogo potrebbe somigliare a qualcuno utilizzato all’epoca dalla ESB, ma tale somiglianza è eventualmente da considerarsi casuale. Non è peraltro mai stata attrezzata per la riparazione degli altoparlanti d’epoca ESB e non può quindi rispondere positivamente ad eventuali richieste, mentre ha a catalogo sospensioni adatte per qualsiasi dei suoi altoparlanti e ne consiglia senz’altro l’uso in caso di necessità di sostituzione, specie quelle in spugna.
Chi decidesse di effettuare riparazioni o interventi di qualsiasi tipo sui suoi diffusori ESB, oltre a non sostituire mai gli altoparlanti con componenti Ciare standard di produzione attuale, è bene si rivolga ad un laboratorio specializzato.
In base alla mia personale esperienza, la mia segnalazione è per il seguente: riparazione-diffusori.it.
Il titolare Fabio Brembilla saprà senz’altro esaudire al meglio le vostre richieste.