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DSR&NPS -verticale-

Leggi anche: DSR & NPS, Orizzontale

A) Il suono è un’onda di pressione longitudinale che viaggia nell’aria a 340 m/sec (a 20°C). (Nell’acqua a 1200 m/sec, nel marmo a 3000 m/sec, nel ferro a 5127 m/sec)

B) Vibrazione Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

La condizione fondamentale affinché si produca un suono è che sia messo in vibrazione un corpo vibrante e perché un corpo (anche un gas) sia definito vibrante, è necessario che sia elastico. Una corda, ad esempio, viene definita vibrante quando viene sottoposta a tensione. Quando una corda viene messa in vibrazione, si producono due nodi alle estremità ed un ventre al centro e lo spazio coperto dalla corda nel suo vibrare verso l’alto e verso il basso viene chiamato ampiezza della vibrazione. Esistono delle leggi che regolano la vibrazione delle corde. Per capirle, però, bisogna introdurre il concetto di frequenza, il numero di vibrazioni che vengono compiute in una determinata unità di tempo, per noi il minuto secondo. Le leggi sono:

- La frequenza è inversamente proporzionale alla lunghezza della corda: più lunga una corda, minore è il numero delle vibrazioni al minuto secondo e meno acuto è il suono prodotto;
- La frequenza è inversamente proporzionale al diametro: più grossa una corda, minore è il numero delle vibrazioni e meno acuto il suono prodotto;
La frequenza è direttamente proporzionale al quadrato della tensione: più si tende una corda, maggiore è il numero di vibrazioni e più acuto è il suono prodotto;
- La frequenza è inversamente proporzionale al quadrato della densità: più la corda è densa, minore è il numero delle vibrazioni e meno acuto è il suono prodotto.

Per ottenere suoni acuti occorrono corde sottili, corte e ben tese; per ottenere suoni gravi occorrono corde spesse, lunghe e leggermente tese.

C) Quando vibrano, le corde degli strumenti musicali sono sede di onde stazionarie; una corda di violino, ad esempio, vibra generando un’onda stazionaria con i nodi agli estremi, simultaneamente a una con tre nodi di cui uno al centro, a un’altra con quattro nodi, e così via. La vibrazione a due nodi produce la nota fondamentale, tutti gli altri modi di vibrazione generano le armoniche successive.

 

Nei sistemi che implementano il DSR verticale ho deciso di posizionare gli altoparlanti di due vie contigue ad una distanza fra loro pari alla lunghezza d’onda alla relativa frequenza d’incrocio.

Operando in questo modo si ottiene che, quando i due altoparlanti emettono entrambe la stessa onda acustica allo stesso livello, la dimensione verticale della sorgente complessiva che emette tale onda possa essere facilmente percepita come quella che separa i due altoparlanti, equivalente alla lunghezza di una corda di uno strumento musicale che vibri alla sua frequenza di risonanza fondamentale.

Invece, nell’NPS, La dimensione verticale della sorgente acustica emittente costituita da ciascun gruppo, è pari alla distanza che separa i componenti lontani del gruppo non solo nell’intorno di una frequenza d’incrocio, ma su tutta la banda riprodotta da quel gruppo. E dato che la relazione con la fondamentale di una corda è rispettata solo per la frequenza “centrale” di progetto per quella banda, è naturale che sia meglio avere tutto lo spettro acustico suddiviso nel maggior numero di vie possibile, in modo che le approssimazioni di ciascun gruppo agli estremi della banda che riproduce siano le minori possibili. Inoltre, in questo modo si ottiene di far coincidere i centri di tutti i gruppi, che nel DSR sono invece allineati in verticale a distanze rilevanti.