Da Audio Review n° 1 (settembre 1981)
Ing. Paolo Nuti
Leggendo questo articolo, che contiene una serie impressionante di considerazioni eterne, tenete comunque presente che è stato scritto nel 1981 e quindi alcuni riferimenti più “tecnologici” non possono non risentire dello “stato dell’arte” dell’epoca.
In particolare, considerare (alla luce di una definizione di sistema invariante abbastanza controversa) le proprietà acustiche di un ambiente chiuso non tempo-invarianti, tenendo conto anche dei risultati di innumerevoli ricerche successive potrebbe essere considerato sicuramente eccessivo, se non errato. Quanto meno, ma non solo, a proposito della parte di spettro delle frequenze inferiori a quella di Schröeder.
Un aspetto che merita comunque la dovuta attenzione è l’accento posto già dal 1981 alla estrema importanza della risposta in frequenza del sistema di riproduzione (al limite degli 0,2 dB), che è in grado di fornire da sola una serie di informazioni impressionante sulle caratteristiche del campo sonoro registrato, inclusa la possibilità di determinare la posizione verticale delle sorgenti (nozioni sfruttate almeno in parte già a partire dal 1977 nel progetto dei diffusori Delta 4 Audiolab ed a seguire negli ESB 7/06, proseguendo poi con la messa a punto della più evoluta filosofia di emissione NPS nonché dell’accurato e modernissimo progetto di tutti i vertical Giussani Research dal 2009 in poi).